Omnia vincit amor et nos cedamus amori
Virgilio

L’amore vince tutto, arrendiamoci anche noi all’amore. Questa completa sottomissione all’amore , è la dichiarazione di intenti di Lovegang, il collettivo artistico che ha il suo cuore nella Roma raccontata da Pretty Solero, Franco 126 o Ketama 126.

Il fulcro è la parte musicale, attorno a cui ruota però un universo molto più ampio, fatto di arte, scrittura, moda. Lo racconta Filippo Lancellotti, Art Director di Lovegang: “T-shirt, abbigliamento, accendini: il nostro non è mai stato un semplice merchandising, non è la maglietta che compri come “ricordo” perché hai partecipato a un evento, è qualcosa che serve a esprimere quello che sei, le idee e lo spirito in cui ti riconosci. A cominciare dal rimando a roma antica, che non vuol dire chiuderci al mondo ma avere delle radici di cui essere orgogliosi. La romanità ci dà un’identità concreta e riconoscibile che ci presenta all’estero, ma non è mai limitativa, anche perché non rinunciamo a collaborazioni con brand internazionali come clipper, #TeinClothing, e molte altre collaborazioni che abbiamo pronte per il 2020/21

Grazie a questa ispirazione, in poco tempo Lovegang ha guadagnato una reputazione anche nel mondo dello streetwear, con collezioni che sanno interpretare il mood del periodo e che sono continuative, con nuove proposte ogni settimana. L’obiettivo è portare il brand a livello internazionale, e anche se il 2020 ha rallentato i piani di espansione, non li ha bloccati ma anzi, gli ha donato la giusta forza per riuscire ad aprire il primo concept store nella loro città, Roma (Via degli Orti d’Alibert 1b). Un piccolo angolo nel cuore delle vie trasteverine in cui l’Amore è di casa.

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 Così i ragazzi hanno lavorato anche a una nuova collezione con Clipper (qui la lista delle rivendite abilitate), per riuscire a raccontare nel piccolo spazio di un accendino tutto il loro mondo. La prima collezione nel 2019 era dedicata a esprimere le radice del brand, anche “fisicamente” grazie a un originale porta accendini a forma di “tempio” le cui 4 colonne rappresentavano i 4 pilastri della Lovegang (amore, cuore, sangue e sentimento). “In questa edizione 2.0 – continua Filippo – abbiamo invece voluto esplorare un altro orizzonte, re-interpretando la pop art nel nostro mondo: le grafiche raccontano dal mondo delle esclamazioni a fumetti di Liechtenstein al Cupido in versione Marilyn di Andy Warhol…”

La moda e le espressioni artistiche non si fermano, quindi, e presto, si spera, si potrà aggiungere anche l’ultimo tassello, quello della musica dal vivo, dei concerti e dei festival in giro per l’Italia.

Quello che ci manca di più è il contatto con il pubblico, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto più musicale della Lovegang. I ragazzi sono tutti molto fisici, amano stringere mani, toccare il pubblico, “tuffarsi” tra la gente. È vero che ci sono i social, ma solo quando il pubblico canta coN te capisci davvero la potenza di una tua canzone, è una sensazione che non si riesce a mediare attraverso le tecnologie.”