Ormai ci conoscete e lo sapete benissimo, noi di Clipper siamo super appassionati di festival e di grandi eventi. (Guarda il Clipper Tour 2018)

Abbiamo avuto la fortuna di partecipare ai più grandi festival d’Italia e avevamo in programma di ripeterci (con upgrade) anche per il 2020… se non fosse che una pandemia globale ha modificato leggermente i nostri piani.

Per questo vogliamo evitare di deprimerci su ciò che non possiamo fare ora, ma vogliamo alzare la testa, guardare avanti e cercare di capire come saranno gli eventi post COVID. L’abbiamo fatto in featuring con Nicolò Berna, production management di Nameless Festival.

 

TORNEREMO COME PRIMA?

Una cosa è certa, gli eventi torneranno.

E non intendiamo gli eventi streaming (siano lodati) che tanto ci hanno allietato in periodi di lockdown, intendiamo gli eventi veri, quelli da: “hai visto chi c’è al Nameless quest’anno?”, da: “sono usciti i biglietti!”, da “cazzo alle 18.00 non so su che palco andare e chi ascoltare”, da: “partiamo un po prima che ci sarà coda” da pelle accapponata sottocassa, da “andiamo a mangiare adesso e poi facciamo un dritto?”. Ci siamo capiti, no!?

Sappiamo che è difficile ora immaginare folle in visibilio a sgomitare per la prima fila ma Nicolò ci assicura che avverrà, e che la macchina organizzativa degli eventi sta lavorando per farlo il prima possibile.

 

QUANDO?

Una delle domande più difficili. Non dipenderà solo dai nostri comportamenti in questa fase emergenziale, tanto lo farà la scienza. La capacità di fare test sempre più rapidi e accessibili e il vaccino sono i due capisaldi scientifici per rivedere accendersi i palchi di tutta la penisola.

Volete una botta di ottimismo? Nameless sta lavorando per l’estate 2020, anzi, i biglietti stanno già andando a ruba  (puoi prenderli qui) a dimostrazione che di ottimismo ce n’è davvero molto.

 

COME?

Ecco l’altra domanda difficile. Per rispondere ci siamo messi nelle mani di Nicolò che ci ha dato una grossa mano a capire cosa cambierà e come torneremo a calcare le aree dei festival. Sicuramente – spiega Nicolò – ci sarà una rivisitazione degli spazi, a partire dall’entrata dove la gente solitamente sta in coda, all’area food, al sottopalco stesso. Verranno ampliate le metrature delle aree per permettere alla produzione di gestire gli spazi con un po’ più di “aria”.

In generale comunque il concetto è quello di creare all’interno del festival una bolla sicura dove la gente possa, con spensieratezza, venire a vivere l’esperienza Nameless, in questa direzione l’organizzazione ha già siglato un importante accordo con un ente specializzato per redigere un protocollo sanitario per mettere in sicurezza tutti i partecipanti all’edizione 2021.

 

QUINDI COSA CAMBIERA’?

La cosa più bella Nicolò ce l’ha detta quando gli abbiamo chiesto cosa effettivamente è cambiato: “Abbiamo fatto squadra. Siamo tutti con l’acqua alla gola e abbiamo fatto gruppo. Non era mai successo. E’ vero che era l’unica soluzione ma forse abbiamo capito che per lavorare al meglio è inutile farsi la guerra tra una produzione e l’altra, tra un festival e l’altro. Siamo tutti nella stessa barca e dobbiamo remare verso la stessa direzione, ci è voluta una pandemia globale per capirlo.”

 

Wah, che autogol raga. A parlare di festival, ci è venuta troppa voglia di musica.

Non ci resta che aspettare, infine l’attesa del piacere è essa stessa… No, col cazzo. Il piacere vero è il Nameless.