Ci prendiamo per tempo, perché vogliamo essere i primi. Il prossimo 4 febbraio Facebook compie 17 anni: auguri! E visto che lui si fa sempre i fatti nostri, noi ci facciamo un po’ i fatti suoi.   

2003: Più “Tinder” che Facebook…

Ottobre 2003: uno dei tanti studenti di Harvard di nome Mark Zuckerberg tornando nel suo dormitorio in seguito ad un appuntamento andato male, sfoglia l’annuario universitario e gli “si accende una lampadina”: Crea un sito in cui sono caricate le foto di tutti gli studenti del college ed è possibile votare la preferita tra le quelle che il sistema compara in modo casuale. Nel giro di qualche ora Mark riesce ad hackerare i database dell’università, estraendo foto e relativi dati. E sempre in poche ore, 4 per la precisione, “Facemash” riesce ad attirare più di 400 visitatori con più di 22000 click, causando un crash nei server universitari e ironia della sorte, il crash di “Facemash” stesso.

Problemi di privacy (ma va?!).

Zuckemberg  viene accusato di aver violato la privacy degli studenti e punito con 6 mesi di sospensione da Harvard: da questo “fallimento” inizia la storia di Facebook. Nonostante la punizione, il successo i Facemash, lo sprona a continuare a lavorare sull’idea e nel gennaio del 2004 registra il dominio “thefacebook.com”.  Il nome prende ispirazione dal modo in cui vengono chiamati gli annuari nei college americani: il 4 febbraio 2004 “The Facebook” è messo a disposizione di tutti gli universitari di Harvard ed in poche settimane viene reso fruibile da tutti gli studenti universitari sul suolo americano e canadese. Giunti a questo punto, Facebook è già una realtà molto più completa di Facemash, capace di offrire un servizio di messaggistica e video integrati alla piattaforma principale.

Il boom.

Già nel 2005 i primi investitori bussano alle porte degli uffici amministrativi di Facebook: primo tra tutti è Peter Thiel (uno tra i fondatori di Paypal) che acquisisce il 10,2% delle quote societarie. Successivamente si presenta persino Microsoft, che arriva a pagare 240 milioni di dollari per l’1.6% della società, una cifra che impressiona parecchio gli operatori finanziari. Negli stessi anni Facebook inizia ad espandersi anche nel resto del mondo, superando il volume di traffico totalizzato da Google per numero di visite negli Stati Uniti: il successo aumenta e le offerte di investimento continuano, fino a quando Zuckerberg decide di “fare sul serio” sbarcando a Wall Street il 18 maggio 2012. Solo nella prima giornata di contrattazioni, il colosso social riesce a vendere azioni per 16 miliardi di dollari.

I numeri oggi.

Nonostante periodicamente vari studi e indagini di mercato lo diano per spacciato e nonostante tanti problemi relativi alla privacy degli utenti e alle tasse non pagate, Facebook sembra godere ancora di ottima salute (al contrario di alcuni suoi utenti per cui è stata introdotta la malattia “disturbo da dipendenza da Facebook.”). Più di 400 milioni di persone al mondo si connettono a Facebook ed il 50% di loro lo fa almeno 1 volta al giorno, per un totale, assolutamente fuori scala, di 8,3 miliardi di ore trascorse ogni anno dagli utenti su Facebook.  Un successo mondiale: il 70% degli iscritti risiedono ormai al di fuori degli Stati Uniti.  Che agli italiani piaccia un sacco non è una novità, ma pensate, la parola più cercata nel 2020 su Google è proprio Facebook, cercata 68 milioni di volte al mese…

PS: Facebook mi ascolta.

Quante volte lo avete sentito dire?

No, non è vero, anche se a volte ci sembra il contrario. Leggete qua: https://www.focus.it/tecnologia/digital-life/gli-esperti-confermano-lo-smartphone-non-ti-spia

Ultima cosa…

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