Gli accendini Clipper, col loro design vivace e accattivante, sono da sempre un prodotto iconico di tendenza, specialmente tra i giovani. Inevitabile, quindi, che prima o poi cadessero nella rete dei truffatori di turno. Era già successo in Spagna quest’estate. È successo di nuovo, stavolta qui da noi. Del resto, la casa madre Flamagas ci aveva avvisato: i Clipper tarocchi arriveranno anche in Italia, è solo questione di tempo…
E così è stato: dopo mesi di allerta con gli occhi bene aperti e le antenne sempre dritte, Ita Agency, distributore italiano ufficiale di Clipper, ha ricevuto la segnalazione di un agente di vendita che, insospettito dalla grafica insolita e dalla qualità di alcuni prodotti comprati presso un rivenditore di fiducia poi rivelatosi estraneo ai fatti, ha voluto vederci chiaro e ha dato così involontariamente il “la” alle indagini, entrate subito nel vivo: nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza e il Primo Nucleo di Polizia, hanno infatti compiuto due raid e un arresto sequestrando più di 20.000 unità di merce contraffatta.
Il problema adesso sono gli accendini falsi tuttora potenzialmente in circolazione. Trattandosi di articoli di largo consumo, semplici da nascondere e da trasportare, i criminali hanno avuto vita facile nel piazzarli, anche nei canali di distribuzione autorizzati, quelli più insospettabili. Le copie, del resto, sono estremamente fedeli agli originali e distinguerle non è impresa da poco, perfino per gli addetti ai lavori, a loro volta vittime inconsapevoli del raggiro.
Ecco quindi una serie di indicazioni, utili a riconoscere un vero Clipper da un Clipper fake: innanzitutto il pulsante di accensione di un accendino Clipper è fisso e ha una molla di sicurezza, cosa che manca nella sua copia fasulla. Il corpo principale, inoltre, è un tutt’uno con il serbatoio, mentre nei “falsi Clipper” le due cose sono separate. Infine, la punta del bruciatore presenta una copertura metallica triangolare che nelle imitazioni è invece rotonda e plastificata. Si tratta di una valvola autoregolata e brevettata per garantire una fiamma stabile fin dalla prima accensione, meccanismo che nelle imitazioni è completamente assente.
Vendere un accendino contraffatto, oltre a costituire un reato, rappresenta soprattutto un rischio perché gli accendini contengono gas e, se non conformi, potrebbero causare incidenti anche gravi e danni alle persone. Non a caso, esistono delle normative specifiche che identificano i requisiti che un accendino deve avere per essere commercializzato in sicurezza, requisiti che prevedono anche tutta una serie di stress test e prove di affidabilità.
Un accendino che non sia stato sottoposto a queste fasi di collaudo o, peggio ancora, che non le abbia superate e sia quindi sprovvisto delle relative e necessarie certificazioni, che ovviamente un accendino Clipper invece possiede, è un prodotto non sicuro che potrebbe anche essere pericoloso per il consumatore finale. Inoltre, viola i diritti di proprietà intellettuale del marchio Clipper, che peraltro ha già intentato un’azione legale, a tutela della propria immagine e a tutela del consumatore.